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Approvato il Piano Particolareggiato, via libera alle palafitte in canal Vena, Lombardo e San Domenico
Sotto la presidenza del sindaco Ferro, la Giunta comunale ha approvato la delibera che adotta il piano particolareggiato del centro storico (PPCS). Il nuovo Piano va quindi a sostituire il precedente “Piano particolareggiato del Centro storico di Chioggia” (Delibera Giunta Regionale del Veneto n. 1509 del 13 marzo 1984) e “Piano di recupero del Centro storico di Sottomarina” (Delibera del Commissario Prefettizio n. 903 del 18 marzo 1992).
Il documento contiene tutte le prescrizioni su ciò che si può fare nei centri storici di: Chioggia (compresi i quartieri Tombola e San Francesco); Sottomarina (e località Magnasutti, che è la zona del Lusenzo); e nei i nuclei storici di Sant’Anna, Cavanella d’Adige e Ca’ Bianca, conservandone le caratteristiche storiche e architettoniche.
«È uno strumento di valorizzazione della bellezza locale, con importanti ricadute sociali, turistiche ed economiche – commentano il sindaco Alessandro Ferro e l’assessore all’Urbanistica Alessandra Penzo – è un bel passo avanti per la nostra città».
«Dopo quasi quarant’anni – specifica il sindaco Alessandro Ferro – con questo strumento abbiamo la possibilità di valorizzare ad esempio Canal Vena, Canal Lombardo Interno e Canal San Domenico in quanto, attraverso un apposito regolamento con il soggetto gestore, sarà possibile aumentare le superfici esterne delle attività commerciali con palafitte in legno o di materiale similare, anche attraverso l’utilizzo di mezzi galleggianti, purché di tipo tradizionale. In centro storico a Chioggia, ad esempio, per alcune unità edilizie sarà possibile modificare il numero di unità – realizzando garage per togliere le auto dalle calli – e cambiare la destinazione d’uso da residenza a negozio per i piani superiori al piano terra. Oppure per i sottoportici di Corso del Popolo torneranno le travi a vista, evitando i controsoffitti, che vanno a nascondere le travi del solaio e ne riducono l’altezza, oltre a favorire microclimi dannosi per il legno».
«A Sottomarina – continua il primo cittadino – gli effetti più rilevanti coinvolgeranno invece le unità edilizie interne agli isolati, che potranno ampliarsi di un piano e cambiare la destinazione d’uso. Ogni anno l’ufficio Urbanistica, sulla base di monitoraggi ambientali come indicati nella valutazione ambientale strategica (VAS), predisporrà un report con indicazioni utili per eventuali azioni correttive. Tutto questo nell’ottica dell’integrazione delle politiche di riqualificazione spaziale, potenziarne la fruizione collettiva, promuovere il benessere sociale e lo sviluppo delle attività economiche, attraverso il recupero e la rivitalizzazione della rete commerciale di vendita, rispettando il contesto e la conservazione del patrimonio edilizio storico architettonico, artistico e culturale».