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Ospedale di Chioggia, nuovo ambulatorio per contrastare l’obesità infantile
Il Dottor Andrea Cattarozzi- alla guida del reparto di Pediatria di Chioggia- in collaborazione con la Direzione aziendale della Ulss 3, le Dietiste ed i Pediatri della città, sta riorganizzando l’ambulatorio per contrastare l’obesità infantile. Catarozzi arriva da una esperienza lavorativa importante per quanto riguarda l’aiuto dei bambini e delle famiglie con problemi di sovrappeso ed obesità presso l’Ospedale Civile di Venezia, con l’ambulatorio di cui era responsabile e dove seguiva all’anno più di 100 bambini provenienti da tutta la provincia.
“La stragrande maggioranza dei bambini con obesità od in sovrappeso non ha una malattia che fa “ingrassare anche senza mangiare”- dichiara il neo Primario. Ormai è stato sicuramente dimostrato che la mancanza di attività fisica regolare (almeno un’ora al giorno), una dieta ricca di grassi e zuccheri, l’assunzione di cibi “spazzatura”, il bere sostanze zuccherate, sono l’origine di quasi tutti i casi di obesità e sovrappeso nei bambini. Cambiare le proprie abitudini è spesso molto difficile, ma i risultati di una vita sana ed attiva sulla salute dei bambini è evidente”.
In Italia, il problema del sovrappeso e dell’obesità infantile è molto importante: i dati del Ministero della Sanità dimostrano che circa 1 bambino su 5 è in sovrappeso ed 1 su 10 è francamente obeso o gravemente obeso. Questo dato dimostra quanto la salute di tutti i bambini sia in pericolo a causa delle conseguenze che questa patologia comporta (diabete, ipertensione, problemi cardiaci, problemi respiratori).
“Affrontare il problema in famiglia – spiega il Dottor Cattarozzi – è sempre molto difficile per i genitori, proprio perché sono gli stili di vita non corretti, a cui ci siamo abituati “in famiglia”, a causare il sovrappeso o l’obesità del bambino. E’ fondamentale quindi il bilancio di salute che viene svolto dal pediatra di famiglia che, misurando peso ed altezza del bambino, è in grado di ricavare l’indice di massa corporea (BMI) e di confrontarlo con le opportune tabelle italiane per vedere se il bambino è in una situazione di normopeso, sovrappeso o franca obesità. Vale la pena ricordare che prima avviene l’intervento terapeutico, più facile e rapida è la cura del problema, ecco perché è fondamentale che tutti i bambini vengano seguiti dal pediatra per quanto riguarda il loro sviluppo”.
L’obesità non è solo un problema che influisce solo sul fisico: “E’ ampiamente dimostrato – continua il medico – da studi nazionali ed internazionali che i bambini obesi ed in sovrappeso hanno risultati scolastici in media inferiori ai loro compagni di peso normale. Spesso un bambino in sovrappeso od obeso spesso si sente escluso, può essere vittima di bullismo, si sente più goffo rispetto ai suoi coetanei. Nell’attività fisica il bambino in sovrappeso è più svantaggiato rispetto agli altri, ma non perché sia meno abile rispetto agli altri, ma semplicemente perché deve “portare sulle spalle” più chili rispetto ai suoi compagni; in questo modo spesso si crea un senso di inferiorità rispetto agli amici che causa solo dolore a chi si sente meno capace”.
“Parafrasando un proverbio che noi tutti conosciamo, e cioè che una mela al giorno toglie il medico di torno – commenta il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – invitiamo i bambini di oggi a comportarsi come i bambini di ieri: poco tablet e poca tv, più movimento, soprattutto all’aria aperta quando questo è possibile. Ridurre patatine e merende simili, sostituendole con un buon panino e frutta. Le abitudini, ricordiamolo, incidono molto sulla salute di tutti noi”.