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“Chioggia Riparte dal Lavoro”, sono stati selezionati i 15 lavoratori di quest’anno
Oggi presenti in Sala Consiliare del Municipio i lavoratori selezionati tramite il bando legato alla terza edizione di “Chioggia riparte…dal lavoro 2019 – Nuove azioni delle Unità territoriali per l’inclusione lavorativa di utenti svantaggiati”.
Il progetto, che è stato presentato dalla Società Servizi Territoriali S.p.a. (SST) e dal Comune di Chioggia – Settore Servizi Sociali – ha ottenuto dalla Regione del Veneto un contributo di 89.744,16 euro. Un importo pari al 25% del totale verrà invece integrato dal Comune di Chioggia tramite la partecipata SST.
I lavoratori sono stati assunti dalla cooperativa sociale Egolabor e da Titoli Minori dopo una selezione tra 56 domande, selezione che ha visto la partecipazione anche delle assistenti sociali dell’Area Inclusione. A seguito di un periodo di formazione, a gennaio hanno già iniziato le attività, che prevedono tre percorsi.
Il primo, che coinvolge sei persone, è dedicato alle attività di addetto alle piccole manutenzioni e interventi di dipintura; altri sei lavoratori sono impegnati nel secondo percorso di vigilanza di parchi e giardini; il terzo percorso è invece di addetto amministrativo al museo, per altri tre incaricati. I selezionati hanno un’età compresa fra i 30 e i 65 anni, un contratto di venti ore a settimana – dal lunedì al venerdì – per un periodo di sei mesi.
«Ringrazio tutti voi e in particolare le cooperative Egolabor e Titoli Minori, l’amministrazione comunale, la Regione e i nostri uffici di SST che hanno collaborato alla realizzazione del progetto – ha detto l’Amministratore Unico di SST Emanuele Mazzaro – un’ottima occasione per essere vicini alla popolazione e venire incontro alle sue esigenze. Confido che anche quest’anno si ottengano buoni risultati».
L’assessore alle Politiche sociali: «Questo progetto si pone in un contesto che cerca di educare e recuperare il servizio attivo lavorativo per le persone che, per vari motivi, dal lavoro siano in qualche modo escluse, visto anche il contesto cittadino dove abitiamo, che non offre moltissime opportunità di lavoro (e su questo dovremo adoperarci anche noi amministratori, di concerto con gli imprenditori privati). Se non c’è lavoro, la città tutta diventa più povera, sia culturalmente, che demograficamente, perché le famiglie non ce la fanno, con tutta una serie di ricadute negative che vanno in carico alla società. Questo progetto – continua l’assessore – avrà in coda una serie di altre attività tese allo stesso scopo. Cito, ad esempio, il piano operativo di Reddito di Inclusione Attiva (RIA) della Regione, che ha assegnato circa 116 mila euro al distretto Chioggia, Cavarzere e Cona per metter in piedi dei percorsi di inserimento lavorativo e già il prossimo mercoledì ci incontreremo con i rispettivi sindaci per porre le basi del percorso. Poi stiamo lavorando anche all’attivazione dei progetti utili alla collettività (PUC), che andranno a coinvolgere i percettori del reddito di cittadinanza, che saranno chiamati ad operare da un minimo di 8 ore a un massimo di 16, in alcuni ambiti tipo culturale, sociale e ambientale. Queste persone, circa 600 a Chioggia, non percepiranno lo stipendio, perché percepiscono già il reddito: è giusto pensare, infatti, che la retribuzione sia sempre il corrispettivo di un’attività svolta e non sia solo un’erogazione di denaro tipo beneficenza».
In continuità con quanto fatto gli scorsi due anni con “Chioggia riparte…dal lavoro 2019 – Nuove azioni delle Unità territoriali per l’inclusione lavorativa di utenti svantaggiati”, l’Amministrazione comunale vuole dare una possibilità di ripartenza alle persone che vogliono mettersi in gioco, per ritrovare autostima e superare piccole e grandi situazioni di crisi, economiche e personali.