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Ora è ufficiale, Chioggia è in zona rossa. Ecco tutte le misure per contenere il coronavirus
Il presidente del Consiglio dei ministri ha firmato domenica 8 marzo un nuovo decreto con ulteriori “misure urgenti” per contrastare il contagio da coronavirus, con prescrizioni stringenti anche per il territorio metropolitano veneziano, oltre che per l’intera Lombardia e altre 13 province del Nord Italia (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova e Treviso). Le misure indicate varranno fino al 3 aprile.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO
“Muoversi solo per esigenze lavorative e motivi di salute”
Nel documento, pubblicato domenica in Gazzetta Ufficiale, in queste zone si mette nero su bianco l’invito a “evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dei territori, anche al loro interno”. Ci si muoverà, ha specificato il presidente del Consiglio durante una conferenza stampa, “solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute”. È consentito, per chi ne avesse necessità, il rientro nella propria abitazione, domicilio o residenza.
Prescrizioni per chi ha febbre oltre 37,5 gradi e chi è in quarantena
Da questo momento ai cittadini alle prese con “sintomatologie da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 gradi centigradi” è fortemente raccomandato di restare nel proprio domicilio e limitare i contatti sociali, a prescindere dalla positività o meno al coronavirus. Devono contattare il loro medico curante. Per chi è sottoposto a quarantena o risulta positivo al coronavirus, invece, è fatto divieto assoluto di mobilità.
Sospesi tutti gli eventi, sport a porte chiuse
Anche in territorio veneziano sono sospesi “gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai Giochi Olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In questi casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute a effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”. Stop anche a tutti gli “eventi organizzati in luogo pubblico e privato, nonché alle manifestazioni a carattere ludico, culturale, sportivo, religioso, fieristico”. Il presidente del Consiglio ha specificato che sono anche sospesi “tutti gli eventi nei cinema, nei teatri, nei pub, nelle scuole di ballo, nelle sale giochi, nelle sale scommesse, nelle sale bingo, nelle discoteche. Nei predetti luoghi è sospesa ogni attività”.
Stop alle attività didattiche: lezioni a distanza
Stop alle attività didattiche nelle scuole e nelle università, salvo quelle a distanza, oltre che ai viaggi d’istruzione e alle gite scolastiche.
Luoghi di culto: sospese le cerimonie religiose
Per quanto riguarda i luoghi di culto sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. E’ consentita la loro apertura a condizione del rispetto di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone.
Musei chiusi
Chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi di cultura.
Ristoranti e bar aperti solo dalle 6 alle 18
Consentite invece le attività di ristorazione e bar ma solo dalle 6 alle 18, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. In caso di inottemperanza scatterà la sanzione della sospensione dell’attività.
Le altre attività commerciali
Per le altre attività commerciali è necessario garantire un accesso “con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse”.
Media e grande distribuzione
Nelle giornate festive e prefestive “sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predispone le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.
Stop a palestre e piscine
Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri sociali, centri ricreativi.
Controlli delle forze di polizia
“Le forze di polizia saranno legittimate a chiedere conto” ai cittadini che si muovono sui territori interessati dalle nuove norme per il contenimento del coronavirus: “Non c’è divieto assoluto di trasferimento dalle parti del nord interessate dal Dpcm al resto del territorio, ma sarà necessario motivarlo ‘secondo le specifiche indicazioni’ del decreto. Sicuramente c’è una ridotta mobilità”, ha dichiarato il premier parlando anche del Veneziano.
Elio Sampietro
8 marzo 2020 at 11:17
Sto vivendo con apprensione questo momento. Io mi trovo attualmente in Marocco con il mio camper ed essendo prossima la scadenza del permesso di soggiorno sono costretto al rientro nella mia residenza di Rosolina (prov Rovigo) . Qualcuno mi dice se si possono attraversare le zone rosse appena istituite ? Come faccio a tornare a casa mia ? Grazie
Domenico Arena
8 marzo 2020 at 13:35
Per chi deve rientrare al proprio domicilio ,nessun problema.
Diego
9 marzo 2020 at 07:35
Penso che non ci sia problema per il ritorno ma le conviene chiamare qualche prefettura per sicurezza ,quella lombarda e del piemonte
Achille Destro
8 marzo 2020 at 13:43
Se non c’è divieto assoluto di mobilità, e le forze dell’,ordine possono chiederti conto di dove stai andando,a me sa tanto che in mancanza di qualsiasi documento rilasciato ,o dal tuo medico,o da una divisa che potrebbe indicare che stai andando o ritornando da lavoro, la gente fa’ un po’quello che vuole.abito lungo la statale Romea,ai confini trá Venezia e Rovigo, e vedo auto moto ciclisti,e camper che sfrecciano tranquillamente. Se nessuno li ferma, la gente fa’ quel che vuole
antonia
8 marzo 2020 at 15:18
ma all interno della zona rossa ci si può spostare liberamente o no?
Marialuisa
8 marzo 2020 at 15:34
Ma tra una provincia e l’altra della zona rossa…es Venezia /Padova ci si può muovere o bisogna restare all’interno della propria provincia? Grazie
Lorella
9 marzo 2020 at 07:08
Bisogna stare all interno della propria privincia
Marcello
9 marzo 2020 at 13:45
Se devo attraversare un zona rossa in treno per passare da una provincia NON rossa ad un’altra NON rossa è possibile? Grazie