- Assemblea Gebis, il balneare vuole essere protagonista del turismo clodiense
- Marco Tiozzo, dopo un anno alla Juventus arriva il primo contratto da professionista
- Sottomarina, nel 2025 il restauro di tre storici capitelli votivi
- Arriva a Chioggia Il Piccolo Principe, un burattino per l’inclusione sociale
- Tempo di Open Days, al liceo Veronese si inizia il 23 novembre
- Percorsi in preparazione al matrimonio cristiano, le date per Chioggia e Sottomarina
- “Berlinguer – La Grande Ambizione”: domenica al Don Bosco la proiezione con la presenza del regista Andrea Segre
- Un libro per conoscere i canti popolari chioggiotti
- I Balestrieri di Chioggia, orgoglio della città: un anno di successi in giro per l’Italia
- La comunità ringrazia Assoarma, Avis e Pro Loco: per otto mesi hanno vigilato le aperture di San Domenico
“Sacra Famiglia” più che raddoppiata la retta. I genitori sono furiosi
Rabbia e delusioni in molti genitori che hanno scelto di portare i propri figli alla scuola dell’infanzia e all’asilo nido “Sacra Famiglia” di Sottomarina. Secondo quanto ci è stato riferito, la retta mensile dell’istituto è passata dai 215 euro di quest’anno ai 482 richiesti per il prossimo anno scolastico.
A mettere nero su bianco il mal di pancia di tante famiglia ci ha pensato una giovane donna, madre di due figli: “Sono preoccupata, perché i miei due bambini sono iscritti presso la scuola dell’infanzia e asilo nido Sacra Famiglia e ora mi trovo in una situazione in cui non avrei voluto trovarmi. Premetto che i miei figli si sono trovati molto bene in questa scuola, che hanno sempre frequentato con gioia e piacere, ma dopo che la scuola ha chiuso per la nota vicenda del coronavirus e molte mamme hanno ritirato i loro figli, ci è stata chiesta fiducia ed abbiamo pagato la retta intera di marzo e la riduzione del 50% nei mesi successivi.
Bisognava sostenere la scuola – prosegue la mamma – per il bene di tutti e soprattutto dei nostri bambini. Ci hanno prospettato un aumento per l’anno successivo di 20 o al massimo 50 euro a causa della difficile situazione che, purtroppo, ha messo in ginocchio tutti (molte famiglie comprese). Comprensibile. Abbiamo mantenuto l’iscrizione e versato, da quando la scuola ha chiuso fino ad ora 1306 euro (al nido i costi sono superiori), convinti di fare la cosa giusta. Intanto moltissimi bambini continuavano incessantemente a ritirarsi, ma la scuola altrettanto incessantemente continuava a chiedere fiducia: c’era bisogno anche del nostro contributo.
Il giorno 29 maggio – racconta ancora la donna – ci sono state presentate le condizioni e le rette per l’anno 2020-2021. Mio marito ed io abbiamo aperto la mail convinti che la scuola avesse mantenuto le promesse, ci aspettavamo quindi un aumento al massimo di 50 euro.
Con incredulità abbiamo appreso che le spese per il prossimo anno ammonteranno, per ogni bambino dell’infanzia a 3600 euro di contributo alla didattica annuale + 200 euro di iscrizione + 200 euro di spese annue + 822 euro di spese per la sanificazione. Il tutto, diviso per i 10 mesi di scuola, fa sì che la spesa media mensile ammonti a ben 482 euro! Per chi avrà pagato regolarmente le rette nel periodo covid avrà uno sconto di 514 euro.
Sono profondamente sconfortata. Ho due figli, entrambi iscritti presso la medesima scuola. Siamo una famiglia media. Non possiamo permetterci rette di questo tipo. Moltissime altre famiglie non possono permettersi rette così alte e le scuole del territorio non hanno più posti disponibili. Risultato? Tanti bambini rischiano di non poter accedere al primo segmento del percorso di istruzione previsto nel nostro Paese”.