- Assemblea Gebis, il balneare vuole essere protagonista del turismo clodiense
- Marco Tiozzo, dopo un anno alla Juventus arriva il primo contratto da professionista
- Sottomarina, nel 2025 il restauro di tre storici capitelli votivi
- Arriva a Chioggia Il Piccolo Principe, un burattino per l’inclusione sociale
- Tempo di Open Days, al liceo Veronese si inizia il 23 novembre
- Percorsi in preparazione al matrimonio cristiano, le date per Chioggia e Sottomarina
- “Berlinguer – La Grande Ambizione”: domenica al Don Bosco la proiezione con la presenza del regista Andrea Segre
- Un libro per conoscere i canti popolari chioggiotti
- I Balestrieri di Chioggia, orgoglio della città: un anno di successi in giro per l’Italia
- La comunità ringrazia Assoarma, Avis e Pro Loco: per otto mesi hanno vigilato le aperture di San Domenico
Il vicesindaco scrive al commissario straordinario del Mose: è urgente riprendere i lavori al forte San Felice
L’amministrazione comunale chiede a tutti gli enti coinvolti di superare con celerità questa fase di stallo che sta coinvolgendo le opere compensative del Mose, come il Forte San Felice a Chioggia e la sua oasi naturalistica. Nello specifico, il vicesindaco e assessore all’Ambiente Marco Veronese, nella giornata di ieri ha inviato una lettera di sollecito al Commissario Straordinario del Mose, l’architetto Elisabetta Spitz, al Consorzio Venezia Nuova, all’attenzione dell’ingegner Francesco Ossola e per conoscenza al Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, Soprintendenza e Comitato San Felice.
«Condividiamo le preoccupazioni sullo stallo dei lavori delle opere complementari al Mose – spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Veronese – nello specifico, i lavori al Forte San Felice non hanno visto, causa emergenza sanitaria, nemmeno la conclusione del primo stralcio (dei tre stralci previsti) del suo progetto di recupero e valorizzazione. Non è iniziata la realizzazione dei percorsi di visita sopra i bastioni e gli interventi di restauro del portale monumentale del Tirali del 1704 si sono fermati questa estate per la crisi dell’impresa e la ditta sostitutiva non ha ancora avuto l’autorizzazione al subentro dal Consorzio Venezia Nuova.
Il portale del Tirali rischia un degrado non recuperabile – aggiunge il vicesindaco Veronese – in particolar modo per ciò che riguarda le strutture lignee di copertura. A questo motivo, concreto e oggettivo, si aggiunge un enorme disagio vissuto dalla nostra amministrazione nei confronti della propria comunità, che ha visto con grande entusiasmo l’avvio dei lavori che, poco dopo, sono stati interrotti e non più riavviati, procurando un forte sconcerto generale. Anche la redazione dei progetti di recupero degli altri immobili, compreso il castello della Luppa, e dell’oasi naturalistica è un’attività non procrastinabile, per tutte le fasi programmate dagli enti sottoscrittori dell’importante Protocollo d’Intesa del 2018.
Attendo a breve la convocazione di un nuovo Tavolo Tecnico – conclude il vicesindaco Veronese – in cui ribadirò la necessità che Forte San Felice rientri nell’ordine del giorno del prossimo Comitatone, con un finanziamento della Legge Speciale, che vada ad aggiungersi ai 7 milioni previsti nel Piano Europa, ma non sufficienti per realizzare quanto previsto dal Protocollo d’intesa».