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Telecamere su Riva Vena e Lusenzo: c’è l’ok della prefettura. Le accendiamo?
Nei giorni scorsi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, di cui fanno parte la Prefettura di Venezia e i rappresentanti provinciali delle Forze di Polizia, ha approvato il sistema di videosorveglianza, implementato delle 58 telecamere ad alta risoluzione legate al progetto RE.MO.VE. (REcupero periferie e MObilità sostenibile per la Città metropolitana di Venezia).
«Come avevamo anticipato nelle scorse settimane – spiega il vicesindaco Marco Veronese – a seguito della presentazione al Prefetto Zappalorto del moderno sistema di videosorveglianza urbana installato in città, mancava soltanto il nulla osta che permetteva l’accensione ufficiale delle nuove 58 telecamere, approvazione che è arrivata in questi giorni. Le telecamere del territorio ora sono in tutto 157, comprese, quindi, le 58 presenti in Riva Vena e lungo l’anello del Lusenzo, per la prevenzione e il controllo del territorio. Il sistema, che è stato progettato su una base delle esigenze emerse in sede di vari incontri con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine, si potrà incrementare ulteriormente a seguito del reperimento di nuovi fondi».
L’Amministrazione comunale ha in programma altri passaggi con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, come la sottoscrizione del Patto della Sicurezza tra Prefettura e Sindaco, che permetterà all’Amministrazione di attingere a finanziamenti dedicati alla sicurezza. Inoltre, è atteso l’accoglimento, da parte della Prefettura e del Ministero dell’Interno, di un documento propedeutico all’attivazione di una “centrale operativa interforze” con sede in Lungomare Adriatico.
«Qui ogni operatore di Polizia Locale o dello Stato, debitamente autorizzato, potrà accedere ed operare nel rispetto delle proprie prerogative e nel rispetto del regolamento già approvato dal Consiglio Comunale. Confidiamo nel più breve tempo possibile – conclude l’assessore alla Polizia Locale Genny Cavazzana – di implementare il servizio di videosorveglianza per rendere più sicura la città».