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Monoclonali, oggi la somministrazione al primo positivo sul territorio
Nel corso del pomeriggio di oggi all’ospedale dell’Angelo di Mestre c’è stata la somministrazione degli anticorpi monoclinali al primo positivo del territorio dell’Ulss 3 Serenissima. Il paziente Covid è un sintomatico di Martellago, non grave, con un fattore di rischio a causa delle preesistenti patologie.
Fino a ieri, la terapia è stata riservata a pazienti affetti da Coronavirus già in carico agli ospedali. Per la prima volta invece, un paziente Covid, su segnalazione del suo medico curante, è stato prelevato a domicilio dall’azienda sanitaria e portato all’hub dell’Angelo per effettuare la terapia. Dopo un’ora circa il ritorno al proprio domicilio.
“In questo modo utilizziamo al meglio le risorse della medicina territoriale anche per la cura del Coronavirus – spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. Importante diventa sia per il paziente che per gli ospedali evitare jn questo modo, ove possibile, il ricovero. Aggredendo subito il virus, si risparmiano infatti sofferenze e costi al servizio sanitario nazionale. Questo avviene grazie a queste particolari difese naturali che vengono somministrate nel corpo del paziente e lo aiutano a combattere il Covid. Vengono riservate a pazienti sintomatici, trattati in un arco temporale ristretto: tra i 5 e i 10 giorni al massimo dalla comparsa dei primi sintomi”.
“Appena abbiamo ricevuto la segnalazione compilata del medico curante ci siamo attivati per coordinare l’operazione – spiega la responsabile della Centrale operativa territoriale Francesca Ferraretto”.
Al momento è il primo e unico modulo di richiesta di terapia monoclonale arrivato da un medico di medicina generale del territorio. “Abbiamo immediatamente sottoposto, da procedura, il caso al primario di Malattie infettive di Mestre e Venezia Sandro Panese – spiega Ferraretto -, che ha ritenuto il paziente idoneo ad essere sottoposto alla terapia sperimentale, indicandone il dosaggio e la tipologia. A questo punto abbiamo informato il medico di famiglia e il paziente. Poi abbiamo concordato e attivato il trasporto, andata e ritorno, in ambulanza”.
La scelta del medico di famiglia è ricaduta, come da normativa, su un paziente che presenta almeno due caratteristiche necessarie alla somministrazione della terapia: il malato Covid deve essere sintomatico, anche se non grave, e deve presentare almeno un fattore di rischio a causa delle sue preesistenti patologie.
La cura degli anticorpi monoclonali dura circa due ore: una di somministrazione e l’altra di osservazione prima del rientro a domicilio.