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L’ira dei ristoratori contro l’amministrazione, Tari invariata nonostante i molti giorni chiusi
Dopo sei mesi di chiusure, aperture a singhiozzo e limitate al pranzo, i ristoratori si ritrovano con bollette invariate da pagare (Tari) e provvedimenti di scarso respiro (proroga plateatici) che denotano una “mancanza di sensibilità” da parte dell’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi i titolari delle attività di ristorazione hanno ricevuto la bolletta del primo trimestre della Tari, con importi del tutto simili a quelli delle annate normali e hanno appreso della proroga della gratuità dei plateatici solo fino a giugno.
«La bolletta della Tari è stata l’ultima mazzata che abbiamo subito», spiega Karen Boscolo, titolare del ristorante El Gato e capogruppo ristoratori di Ascom Confcommercio, «sono tre mesi che siamo chiusi, a parte febbraio e la prima settimana di marzo che siamo rimasti aperti ma solo a pranzo, nei tre precedenti abbiamo lavorato a singhiozzo eppure la Tari non è stata minimamente scontata. Non abbiamo avuto ristori, abbiamo gli affitti da pagare e ora anche la Tari. Non vogliamo nessun favoritismo, ma almeno pagare il giusto, in questo caso per le sole settimane di apertura. Quali immondizie abbiamo prodotto nei giorni di chiusura? Altra questione su cui ci sentiamo presi in giro è quella dei plateatici. Il Comune ha deciso di prorogare fino a giugno la gratuità e l’ampliamento. Se tutto va bene torneremo a lavorare a fine mese, che senso ha prorogare di un solo mese?».
Dello stesso avviso Roberta Boscolo, titolare del ristorante Aurora: «Ci sentiamo abbandonati e inascoltati. La ristorazione è una parte fondamentale della filiera turistica eppure nessuno se ne cura. Prorogare i plateatici solo fino a giugno quando si spera si tornerà a lavorare con un po’ di serenità è un insulto all’intelligenza. La proroga va fatta fino a fine anno o quanto meno fino alla fine di ottobre confidando che il tempo ci aiuti perché occorre sempre ricordare che i plateatici sono importanti sì, ma sono pur sempre legati al meteo. La Tari per molti di noi è diventata insostenibile. Molti di noi negli ultimi sei mesi sono stati quasi sempre chiusi, qualcuno ha tentato l’asporto, con grandi difficoltà, e la tassa rifiuti non doveva essere equiparata a mesi di attività normale. Molti non l’hanno pagata perché non riescono a farlo. Ci piacerebbe trovare un po’ di sostegno nell’amministrazione e qualcuno con cui confrontarsi
Ascom ha scelto di non scendere in piazza a livello locale per reclamare ristori e agevolazioni, ma chiede una maggiore attenzione alle istituzioni. «Noi siamo sempre aperti al dialogo e alla mediazione», spiega Alessandro Da Re, presidente di Ascom Confcommercio, «abbiamo sempre presentato le nostre richieste in tutte le occasioni di confronto e spiegato le criticità che sta vivendo il mondo del commercio, della ristorazione e dei pubblici esercizi, tra le categorie più colpite dalle limitazioni della pandemia. In questo momento pagare una tassa sui rifiuti che non tiene conto dei lunghi periodi di chiusura è un’imposizione iniqua. Al Comune chiediamo di farsi parte attiva con Veritas e di trovare il modo di venire incontro a una categoria che davvero si trova in grandi difficoltà».