- 200.000 euro per la realizzazione di strutture sportive con il progetto “Illumina”. Italia Viva chiede al Comune di partecipare al bando
- Pasqua, arrivano i primi turisti! Campeggi aperti per l’avvio della nuova stagione
- Salute della donna, ospedale di Chioggia: il 22 aprile visite gratuite per la prevenzione delle patologie oncologiche ginecologiche
- Dopo il Senato della Repubblica, anche la Regione ha ospitato la presentazione del libro “Home” di Agostini e Cremona
- Dipendenza da uso di alcol, un fenomeno in crescita tra le adolescenti del veneziano
- Gebis e Cisa Camping donano un defibrillatore alla Capitaneria di Porto di Chioggia
- Diseguaglianze di genere, sabato 3 maggio ospite a Chioggia Gino Cecchettin
- Ritorna “Piazziamoci un Libro”, ospiti Marta Marchi e Paolo Sartori
- Campanile di San Giacomo presto i lavori alla scalinata interna
- Martedì 15 aprile sospesa l’erogazione dell’acqua in alcune vie di Ca’Bianca
Chioggia un Aiuto Concreto: promossa una raccolta fondi per i profughi in Bosnia

Sono stati distribuiti, in un centinaio di attività commerciali del territorio, dei raccoglitori per una raccolta fondi in aiuto dei profughi in Bosnia. Sono divisi tra Chioggia, Sottomarina e Borgo San Giovanni.
L’idea dell’iniziativa nasce da Enrico Carisi, titolare di un panificio a Chioggia, che è venuto a conoscenza della situazione terribile in cui molti esseri umani si trovano in quel lembo di terra, attraverso il lavoro fatto da un’associazione veronese che si chiama “One Bridge to Idomeni. Molto radicata sul territorio nella zona di Verona, organizza spesso dei carichi di aiuti umanitari da portare direttamente in quella che è chiamata “la rotta Balcanica”. Ogni giorno, uomini, donne e bambini – per lo più in fuga da terre di conflitto e miseria estrema – la percorrono tra stenti e gelo.
Un’associazione nata circa 5 anni fa, con un primo viaggio ad Idomeni, uno dei campi profughi più grandi che l’Europa avesse visto nella sua recente storia. Da allora molti i viaggi fatti per portare aiuti umanitari.
Il lavoro dell’associazione è suddiviso in due direttrici tra loro inscindibili: da un lato, portare aiuti lungo la rotta, dall’altro ritornare a casa con le testimonianze delle persone e delle storie incontrate.
OBTI lavora nei Balcani, dove sono stati attivati progetti in Grecia, Serbia e in Bosnia-Erzegovina, e in Italia, promuovendo incontri, formazioni e attività nelle scuole.
Chi volesse aiutare in maniera concreta questa attività di aiuto, può lasciare la propria donazione, anche piccola, in uno dei raccoglitori diffusi nella attività della città.