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Gare in piena notte con le moto. L’appello di Cisa Camping alle Forze dell’Ordine
Notte insonne sabato scorso per i turisti alloggiati al Camping Tropical di Sottomarina.
Un gruppo di 10-15 ragazzini si è cimentato in gare di moto fino alle 4 del mattino nel parcheggio comunale a due passi dalla Diga. I carabinieri sono arrivati sul posto su segnalazione del guardiano notturno del camping Tropical, provocando l’allontanamento dei ragazzi, che sono però poi tornati e- come racconta Andrea Bacci, titolare del camping Tropical, hanno iniziato a correre su e giù per la strada che porta ai campeggi, insultando anche il guardiano.
«Siamo in balia di un gruppetto di ragazzi che passa le notti a rovinare quelle degli altri» dichiara Bacci, «è successo in via Barbarigo, a Isola Verde e sabato scorso qui, nel parcheggio comunale. Non è possibile che per un gruppetto di scalmanati passi l’idea che la città non è sicura o non è accogliente per i nostri turisti. E’ senza dubbio una minoranza e va fermata subito prima che diventi un problema. Mi chiedo, i genitori non si domandano dove siano i figli fino alle 4 del mattino e cosa facciano?».
«Penso che dei posti di blocco o dei controlli per due tre giorni consecutivi smorzerebbero sul nascere questo fenomeno», continua Bacci, «negli anni Ottanta dopo mezzanotte non si poteva nemmeno girare in scooter. Nessuno dice di tornare a quelle regole o di imporre un coprifuoco, ma credo che qualche regola di buon senso e qualche controllo non farebbero male. Ho chiesto al direttivo di Cisa Camping di riunirsi al più presto per parlare di sicurezza».
Luciano Serafini, presidente di Cisa Camping, esprime la sua preoccupazione: «Questi episodi, riconducibili sempre a una minoranza dei nostri giovani, mal si conciliano con l’accoglienza della nostra città e con l’aspirazione al titolo di Capitale della Cultura 2024. Individuando i pochi responsabili si porrà fine all’emulazione del gruppo e si eviterà che il fenomeno si allarghi. Siamo certi che le forze dell’ordine sapranno accogliere il nostro appello».