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Erika Baldin: “Stop alla campagna denigratoria sul Reddito di Cittadinanza in Veneto”
«Come Regione, fino ad oggi, abbiamo segnalato all’INPS 7.500 destinatari di reddito di cittadinanza per i quali abbiamo ravvisato una presunta violazione della condizionalità e, in questo mese, siamo in attesa di segnalarne altri 900. Il reddito di cittadinanza si dimostra un fallimento. Non è certo lo strumento più indicato per accompagnare verso il mondo del lavoro e traghettare fuori dalle condizioni povertà». Questo il commento dell’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, di fronte agli ultimi dati forniti da Veneto Lavoro.
A questa dichiarazione dell’assessore regionale risponde il Movimento 5 Stelle attraverso Barbara Guidolin, senatrice vicentina del M5S ed Erika Baldin, consigliera regionale del M5S.
Scrivono in una nota le due rappresentanti pentastellate: «Rispetto alle dichiarazioni di Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, replichiamo dicendole che una legge giusta non può essere definita fallimentare. È una misura di giustizia sociale, che vuole contrastare la povertà assoluta, garantendo ai cittadini un’esistenza dignitosa. Naturalmente non ci nascondiamo dietro ad un dito e siamo le prime a dire, assieme a tutto il M5S, che deve essere migliorato, del resto ogni cosa è perfettibile».
«È indubbio che vadano rafforzati controlli, come previsto dalla legge di Bilancio 2022, e puntiti i furbetti. Ma di certo a pagare per chi froda lo Stato non possono essere coloro che senza questo fondamentale aiuto economico non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Rispediamo al mittente le polemiche pretestuose di alcuni rappresentanti istituzionali, che invito ad ascoltare quanti senza il Reddito di cittadinanza non saprebbero come fare a sfamare i propri figli ed arrivare a fine mese. A questo punto vorremmo sapere quale soluzione intenderebbe adottare l’assessore Donazzan per contrastare la povertà assoluta familiare in Veneto che, secondo i dati ISTAT del giugno 2021, sale al 7,6% dal 5,8% del 2019, e chi vive da solo non se la passa meglio, infatti, i casi di povertà passano dal 6,8% al 8,2%. Sappiamo invece come il Reddito di Cittadinanza e le misure straordinarie di sostegno al reddito messe in campo in questi anni di pandemia hanno permesso la tenuta sociale del Paese. Crediamo sia necessario trovare soluzioni invece di concentrarsi su polemiche sterili e propagandistiche».