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Venezia: le merlettaie di Chioggia vincono il concorso “Un abbraccio non abbraccio”
Una bella soddisfazione per le merlettaie di Chioggia che hanno vinto a Venezia il concorso “Un abbraccio non abbraccio” battendo la concorrenza di altre 15 artiste del settore arrivate da tutta Italia. Il tema del concorso era ispirato al lockdown e all’emergenza Covid che ha segnato profondamente le nostre vite negli ultimi due anni.
Ricordiamo che esiste anche l’associazione “Il Merletto Di Chioggia”, una spontanea aggregazione con lo scopo di salvaguardare e valorizzare il merletto tipico del territorio chioggiotto attraverso iniziative che ne favoriscano il recupero, la pratica e la diffusione delle sue tecniche e della cultura artigianale ed artistica tradizionale.
Sempre molto apprezzata la loro presenza ad esempio durante l’evento della Marciliana che ritornerà proprio il prossimo fine settimana: il loro lavoro a fuselli attira sempre curiosità ed interesse.
La lavorazione a tombolo nel territorio di Chioggia è documentata fin dal XVI secolo ed ha avuto una vasta affermazione e diffusione nei successivi XVII e XVIII secoli. Chioggia faceva parte del Dogado della Serenissima Repubblica e anche la storia del merletto è strettamente legata a quella di Venezia.
La diffusione era molto capillare nel nostro territorio tanto da occupare, nel 1780, circa settemila lavoranti a domicilio e tutta la loro produzione veniva raccolta da ditte locali che provvedevano alla commercializzazione nel Dogado veneto e anche all’esterno..
Un riferimento storico-letterario lo troviamo nelle Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni: all’inizio del primo atto sono rappresentate alcune donne che stanno lavorando a tombolo mentre aspettano il ritorno degli uomini dalla pesca.
Sul finire del secolo XVIII, con i cambiamenti della moda, diminuisce la domanda di merletti per l’abbigliamento, tuttavia l’arte continua ad essere praticata nelle famiglie per il corredo e la dote delle giovani donne.
Fino al secondo dopoguerra le calli di Chioggia erano affollate da donne che all’aperto erano intente al lavoro del merletto e del ricamo, nella seconda metà del secolo questa attività è andata poco a poco diminuendo fino quasi a scomparire.