ANPI Chioggia, Gasolio sulla porta della sede: “Grave intimidazione”

Scritto da il 22 ottobre 2022 alle 19:10
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Ieri a tarda sera sulla porta della sede Anpi in calle Biseghella è stato riversato del liquido infiammabile (gasolio).

Ci racconta Enrico Veronese presidente ANPI Chioggia: “Il fatto è stato scoperto questa mattina dal segretario, Giorgio Varisco, mentre si accingeva ad aprire la sezione come d’uso quotidiano. Il segretario ha pertanto notificato l’accaduto al Commissariato di Pubblica Sicurezza, che si è presentato con i suoi agenti per un sopralluogo, mentre i Vigili del Fuoco hanno provveduto a bonificare l’area. Lunedì verrà sporta denuncia contro ignoti. Si tratta di una grave intimidazione, che va a colpire l’attività del comitato ANPI nel momento in cui intensifica gli sforzi per la memoria, i diritti e la difesa della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista. Evidentemente – continua Veronese – chi ha lanciato questo segnale è disponibile ad andare oltre, sentendosi magari circondato da un clima divenuto favorevole in città e nel Paese. Il comitato ANPI ringrazia per la solidarietà ricevuta il presidente del Consiglio comunale Beniamino Boscolo, Barbara Penzo a nome del Partito Democratico di Chioggia, la presidenza del comitato federale dell’ANPI, il circolo AUSER di Sottomarina e di Rifondazione Comunista, e comunica a tutta la cittadinanza che le proprie battaglie continueranno come e più di prima”.

Nel corso della giornata solidarietà è stata espressa anche dalla consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin: “Un fatto preoccupante – spiega Baldin – anche per la stretta contiguità temporale con analogo fatto, avvenuto a Jesolo nei giorni scorsi, dove ignoti hanno colpito una lapide che recava il logo dell’ANPI assieme a quello di altre associazioni”.

Anche io governatore del Veneto Zaia ha scritto una nota: “Esprimo piena solidarietà all’Associazione partigiani di Chioggia. Un atto intimidatorio come quello successo nella città lagunare va condannato e non va mai giustificato: pertanto non c’è un se e non c’è un ma. La civile convivenza la si costruisce partendo da un presupposto di rispetto reciproco e quando non c’è rispetto, purtroppo, accadono fatti deplorevoli come questo. Auspico che gli inquirenti trovino quanto prima i responsabili”.

Autore: ChioggiaTV

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