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Il comitato No Gpl scrive al sindaco: “Mantenga la promessa fatta, smantellamento del deposito”
Il comitato No Gpl scrive al sindaco di Chioggia Mauro Armelao. La questione del deposito di Val da Rio è ancora aperta: l’impianto non è stato smantellato e l’Unesco chiede notizie sulla situazione, a rischio la possibilità per la laguna di Venezia di continuare a fregiarsi del titolo di “patrimonio dell’umanità.
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA
Egregio sig. Sindaco ARMELAO,
stiamo ancora attendendo proposte e/o iniziative per mantenere la promessa fatta circa un anno fa in campagna elettorale, quando si è fatto volontariamente fotografare con un cartello con il quale si impegnava, una volta eletto Sindaco, per lo smantellamento del deposito di GPL in Val da Rio.
Il Comitato NO GPL nei vari incontri succedutisi con lei, così come recita anche l’ordine del giorno votato del Consiglio comunale all’unanimità in data 2 marzo 2022, ha fatto presente che, nella sua ultima risoluzione, il Comitato per il patrimonio mondiale tutelato dall’UNESCO, affinché la laguna di Venezia possa continuare a fregiarsi del titolo di “patrimonio dell’umanità “ ha deliberato :
– Lo smantellamento del deposito di GPL nel porto dio Val da Rio
– La data del 1 dicembre 2022 entro la quale ricevere notizie circa la situazione sul deposito.
ALLA DATA DEL 1 DICEMBRE MANCANO SOLO 34 GIORNI !!!
Al Comitato, tramite l’accesso civico agli atti, risulta che nell’ultima riunione del cosiddetto Comitato di pilotaggio, deputato alla “gestione” del sito laguna veneta Patrimonio dell’umanità, il rappresentante del Comune di Chioggia non é intervenuto in merito alla questione non avendo evidentemente ricevuto indicazioni da parte dell’attuale Amministrazione circa le risposte da dare al Comitato mondiale UNESCO.
IL COMITATO NO GPL pone queste domande al sig. Sindaco:
– Che cosa ha fatto e che cosa intende fare per arrivare, al più presto, allo smantellamento del deposito di GPL, come promesso ?
– A chi giova il permanere dell’attuale situazione di stallo ?
La legge n. 126 del 2020, all’art.95, vieta l’avvio dell’esercizio degli impianti di stoccaggio GPL, collocati nei siti italiani inseriti nella “lista del patrimonio mondiale “ tutelata dall’UNESCO, seppur già autorizzati allo stato di entrata in vigore della presente disposizione e non ancora in esercizio.
In base a quanto legiferato, si fa presente che:
La ditta costruttrice del deposito è tenuta a spendere continuamente risorse per la manutenzione e la sicurezza dell’impianto non ultimato
Il nostro Comune si vede privato di un’importante area portuale, utilizzabile per ben altre finalità indispensabili all’economia cittadina.
LA CITTÀ ATTENDE RISPOSTE