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Diabete, aumentano i casi. Il tema è stato trattato in un incontro del Rotary
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete il Rotary Club di Chioggia ha organizzato, presso il ristorante “Granso Stanco” di Sottomarina, un incontro con l’ “Associazione Italiana Diabetici”: ospiti il dr. Andrea Nogara responsabile del servizio di diabetologia dell’ O.C. di Chioggia, la signora Manuela Bertaggia vicepresidente della federazione nazionale diabetici (FAND) e la signora Maria Teresa Marangon presidente dell’associazione diabetici di Chioggia.
Dopo un breve saluto ai presenti l’ ing. Paolo Bertotto, presidente del Rotary, ha introdotto l’argomento sottolineando l’importanza della Giornata Mondiale del Diabete in occasione della quale il nostro Municipio è stato illuminato di blu, colore internazionale del diabete. Non poteva mancare un riferimento ai tre anni trascorsi in cui l’emergenza Covid ha spesso distolto il sistema sanitario da altre , non meno importanti “pandemie”: tra queste il Diabete, malattia diffusa sia a livello nazionale che internazionale con ripercussioni estremamente gravi e pericolose se non tempestivamente diagnosticato e trattato. Il Diabete è stato definito come “una patologia di alto interesse sociale” a causa della sua diffusione e delle gravi ripercussioni sulla morbilità e mortalità legate alle sue complicazioni .
La parola è quindi passata ai relatori, in primis al dr. Nogara il quale ha spiegato, in un rapido e chiaro excursus, la malattia Diabete. Si tratta di una malattia dovuta ad una alterazione della funzionalità della insulina, ormone prodotto dal pancreas, per favorire il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule. L’effetto è una iperglicemia che con il passare del tempo, se non riconosciuta, creerà una serie di danni in vari organi ed apparati del paziente. Perché è importante riconoscere e trattare il diabete? Da qualche giorno la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di individui: di questi circa 700.000.000 sono a rischio diabete, uno ogni otto persone! Si tratta di una malattia estremamente diffusa e subdola, difficile , almeno inizialmente da diagnosticare: più della metà di quei 700.000.000 di diabetici non sa di esserlo!
Le cause sono molteplici: genetiche (esiste un’importante familiarità), stile di vita, sedentarietà, obesità, condizioni socio-economiche. In Italia si è passati da una prevalenza del 2,9% nel 1980 ad una, attuale, del 5,9%: con questi dati, a Chioggia, abbiamo circa 3.000 diabetici tra diagnosticati e non diagnosticati. Questa iperglicemia cronica produrrà, una serie di danni le cui manifestazioni più gravi ed importanti possono essere: retinopatia diabetica (prima causa di cecità al mondo), nefropatia diabetica (prima causa di insufficienza renale cronica e di dialisi al mondo), malattie cardio-vascolari, danni al sistema nervoso, neuropatia diabetica, ulcerazioni, amputazioni periferiche, demenza , danni epatici, alterazioni della sessualità, etc..
Un diabetico non trattato, o trattato con ritardo, ha un aspettativa di vita di 10 anni di meno rispetto ad un paziente sano. Ecco dunque l’importanza di una diagnosi tempestiva: il dosaggio della glicemia, dell’ emoglobina glicosilata e lo studio della curva da carico di glucosio sono le procedure che ci possono portare ad una diagnosi precoce. Una volta diagnosticata la malattia potrà essere trattata con l’insulina e/o con antidiabetici orali. Negli ultimi anni, sistemi sempre più precisi e sofisticati (automatizzati) di somministrazione hanno consentito un più efficace controllo della glicemia e quindi allontanato il manifestarsi delle complicazioni del diabete. Questi pazienti devono anche modificare, in maniera sostanziale, il proprio stile di vita: alimentarsi diversamente (vera dieta mediterranea), controllo costante del peso corporeo, notevole incremento dell’attività fisica, no alcool, no fumo , no stress, controllo costante della pressione arteriosa, del colesterolo, dei trigliceridi.
La parola è passata alla signora Manuela Bertaggia , vicepresidente FAND, che ha sottolineato l’importanza dell’associazionismo e del volontariato nella lotta al diabete: la creazione dei centri antidiabetici, i percorsi di formazione, di studio, di applicazione dei suoi stessi iscritti (quasi tutti diabetici) ha creato tutta una serie di competenze fino alla creazione della figura del Diabetico Guida in grado di educare, indirizzare ed informare nel miglior modo possibile i nuovi pazienti. Il lavoro del FAND data da più 20 anni: politica sanitaria, coinvolgimento di politici lungimiranti, aumento delle competenze, dialogo con le istituzioni, hanno portato il FAND ad essere un interlocutore prezioso delle istituzioni sanitarie sia nazionali che regionali. In Veneto, regione virtuosa, esistono 95 centri antidiabetici che supportano quotidianamente il SSN.
È intervenuta quindi la signora Maria Teresa Marangon, responsabile del centro antidiabetico di Chioggia, che ha ricordato gli inizi pioneristici nella seconda metà degli anni ’80, condivisi con il dr. Boscolo Angelo Bariga, fino alla creazione, nel 1997, della prima diabetologia e del centro antidiabetico: un gemellaggio che ha portato, attraverso un percorso quanto mai virtuoso ed appassionato, ad una vera simbiosi tra sistema sanitario e volontariato. A livello locale la signora Marangon ha sottolineato l’importanza di alcuni progetti che, anche in anni di covid ,sono stati portati avanti : il” progetto scuola” che ha coinvolto gli alunni delle V° elementari attraverso un percorso educativo-formativo, progetti di screening in piazza, creazione di “gruppi di cammino” per incrementare l’attività fisica dei diabetici e, dal 2020, il progetto “salviamo la vita” che prevede l’uso di un braccialetto dotato di microchip con tutti i dati del paziente facilmente scaricabili tramite telefonino o computer. E, da ultimo, ma non meno importante, la creazione di un servizio di podologia allo scopo di prevenire e/o di ritardare le complicanze del piede diabetico.
Ha quindi ripreso la parola l’ing. Paolo Bertotto, presidente del Rotary, che, nel ringraziare i relatori, ha voluto concludere sottolineando come il mondo del volontariato possa, partendo dalla esperienza e dalla formazione, diventare interlocutore previlegiato nella programmazione e gestione delle attività di prevenzione e di cura del SSN: proprio questa sera le rappresentanti del FAND ed il responsabile del servizio di diabetologia ci hanno fatto capire come negli ultimi 20 anni una vera simbiosi tra queste strutture ci abbia portato a risultati superiori ad ogni più rosea aspettativa.