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PIANETA 309, Il progetto fotografico di Terry Manfrin e Riccardo Ciriello diventa un libro
Pianeta 309, il progetto editoriale di Terry Manfrin e Riccardo Ciriello sulla strada Romea, diventerà presto un kit di opere editoriali, grazie ai molti sostenitori, pubblicato da Art & Print edizioni di Piove di Sacco, Padova.
Il viaggio degli autori in Romea, iniziato nel 2008 e durato 15 anni, diventa una collana composta da 3 opere editoriali, pubblicate in contemporanea. “In questi anni abbiamo vissuto la Romea non solo come cittadini, ma con gli occhi di chi vuole scrutare le storie di questa strada problematica – dice Riccardo Ciriello -. In questi 15 anni abbiamo scovato argomenti diversi e articolati, che non potevano essere raccolti in un unico volume”.
La prima opera sarà il volume fotografico “Pianeta 309, vita morte miracoli in strada Romea”.
Il racconto scritto con la luce rappresenta il fulcro di tutto il progetto ed è composto da oltre 130 immagini in bianco e nero, postprodotte con uno stile ruvido, diretto ed immediato, come è la Romea. Il racconto è un viaggio tra acque, paesaggi agroalimentari, foreste e capannoni, cavalcando quella che fu veramente arteria per questo territorio, portatrice di ossigeno per una terra destinata alla miseria, davvero riscatto e resurrezione, ma che oggi rappresenta il principale ostacolo che ne attanaglia il futuro.
“Nel 2008 ci siamo chiesti se sia giusto che la Romea sia vista solo come palcoscenico di tragedie – continua Terry Manfrin -. C’è il tema importantissimo della sicurezza, ma questa strada ha un carico di argomenti che abbiamo cercato e scovato trasformando la macchina fotografica in una lente di ingrandimento. Il risultato potrebbe definirsi un’indagine fotografica, tra il reportage e la street photo. Immagini scattate sempre in movimento a bordo di auto, scooter, camion o librandosi in aria con l’elicottero”.
Nelle immagini pubblicate, l’asfalto della Romea diventa un nero tratto di inchiostro con il quale sono scritte le vite e le vicende di chi la vive quotidianamente. Le foto raccontano della ragazza che aspetta il pullman che la accompagnerà in classe, del furgone che sfreccia superando, del brusio di tir, delle improbabili destinazioni di ciclisti. Protagonisti di questo racconto sono le fatiche dei pendolari che riempiono gli autobus, i distributori di carburante, i fiumi, le valli e le lagune. E ancora, i paesi carichi di storia come i quartieri appena sorti, i mille tipi di asfalto, le merci sempre di fretta, la nebbia. Un racconto immediato ed irruente, ma che pennella con delicatezza la violenza del commercio interazione e l’Europa libera sullo sfondo.
“Dietro al vetro di una macchina, di un pullman, attaccati al manubrio di una moto – continua Ciriello – abbiamo scoperto una strada molto diversa da quella piegata dalla cronaca quotidiana. Una strada fatta soprattutto di vite, quelle di chi la percorre per sopravvivere col lavoro, quelle di chi cerca un po’ di spiaggia o va a far spese il sabato pomeriggio, fatta di volti europei degli autisti. Una strada dalle molteplici vocazioni, insomma. E nel nostro lavoro abbiamo cercato di far emergere tutte le vocazioni e le contraddizioni della Romea”.
La seconda opera sarà il breve saggio storico “Pianeta 309: vita e secoli in strada Romea”.
“Nel nostro viaggio ci è parso evidente che la storia di questa strada fosse rimasta incastrata tra l’asfalto e i copertoni – afferma Ciriello -. Una strada romana, si afferma da questa parti, ma non c’è nessuna pietra che ne racconti la storia. Allora abbiamo spulciato tra le pagine e le mappe in archivi e biblioteche. Ci siamo imbattuti in racconti di epoca romana, aneddoti affascinanti di pellegrini medievali, resoconti di viaggio dell’Ottocento in un territorio paludoso costretto alla miseria. Infine l’intuizione dell’ingegner chioggiotto Gallimberti che, nel 1929, lancia l’idea di ammodernare la Romea. In settant’anni di tensioni progettuali, quello che era viottolo di sabbia, diventerà una moderna infrastruttura per collegare questo territorio al mondo. Abbiamo deciso di mettere su carta il frutto delle nostre ricerche, affinché la nostra generazione non perda la bellezza di questa terra dall’epoca etrusca fino alla sua evoluzione avvenuta grazie alla costruzione della stradale 309 nel ‘900”.
Ne esce un saggio storico, corredato da cartografie antiche, citazioni di viaggio e foto d’epoca. La Romea è ancora più antica rispetto ai Romani, frequentata già dagli etruschi e dai greci. Ma era un canale navigabile entro le lagune e la paludi dei delta dei fiumi, in un territorio geomorfologicamente molto diverso.
“Saranno proprio i sedimenti dei fiumi, il Taglio di Porto Viro operato dalla Serenissima e le bonifiche novecentesche – afferma Manfrin – a creare la terraferma dove c’era il mare, necessario per costruire l’infrastruttura. La costruzione della Romea ha permesso a questa terra di evolversi, forse di stravolgersi, – afferma Manfrin – evidenziando la sua vocazione legata a doppio filo all’acqua e facendola diventare trampolino tra l’Europa e lo Stivale.
La terza opera sarà la mappa illustrata “Pianeta 309: vita, sapori e culture in strada Romea”.
L’ideatore della Romea, ing. Gallimberti, nei suoi scritti definiva il territorio tra Ravenna e Venezia come una unica regione etnogeografica. Eppure i paesi attraversati sono oggi culturalmente e socialmente slegati tra loro, come se non fossero collegati da una statale di respiro internazionale.
“Abbiamo aperto una cartina geografica – afferma Riccardo Ciriello – e abbiamo notato che l’area interessata dall’attraversamento della Romea è accumunata dalla presenza dell’acqua. Quella del mare, ovviamente, ma anche quello dei fiumi, delle valli e delle lagune. E che i settori economici trainanti sono comuni a tutte le aree. L’affermazione di Gallimberti ci sembrava una provocazione che, dopo 80 anni, abbiamo voluto fare nostra e rilanciare”.
“La Romea prende il nome dai pellegrini medievali – continua Manfrin – e questa mappa si rivolge ai viandanti di oggi: quelli del gusto, dello sguardo e della cultura. Per disegnare la mappa abbiamo immaginato che questo territorio non fosse rimbambito dal grigio del traffico e, con l’aiuto dei ragazzi di Haba Studio, abbiamo lasciato affiorare le sue eccellenze”.
Più che una cartina turistica, il risultato è una cassetta degli attrezzi per lanciarsi alla scoperta di questo territorio inedito. Un racconto fatto di cultura, sapori, paesaggi e aree ambientali, personaggi che hanno fatto la storia in un territorio da scoprire nella sua unità ed unicità, all’insegna del lentius, profondius, suavius. Una mappa che trasforma la Romea in una spina dorsale, i fiumi in costole che seguono il respiro di questa terra, il delta del Po nell’inconsapevole baricentro.
Gli autori, in questa mappa, hanno selezionato 44 aree sottoposte a tutela ambientale, 24 musei e biblioteche, 54 beni monumentali ed architettonici, 36 personaggi che hanno fatto la storia, 10 luoghi legati all’epoca repubblicana, 18 località balneari, 27 suggerimenti enogastronomici, 4 siti archeologici, 3 siti UNESCO. Ma vengono segnalati anche i numerosi corsi d’acqua e valli tutti da scoprire e quasi 70 località che hanno molto da dire.
“Abbiamo cullato per anni in sogno di vedere su carta il nostro lavoro e – continuano gli autori – grazie a i sostenitori di questo progetto, fra un mese le opere saranno in libreria. Dopo anni di scatti, selezione e studio siamo soddisfatti non solo per l’idea di pubblicare un libro, ma perché consapevoli di aver fatto un lavoro articolato su un tema importante. Da un certo punto in poi abbiamo avvertito la sensazione strana che Romea ci esprimesse una sua necessità urgente: la necessitò di essere rispettata, per la sua storia, per le eccellenze e per la potenzialità del territorio che essa vorrebbe servire con più sicurezza. Speriamo di aver riportato ed argomentato questa urgenza – concludono gli autori – come speriamo che questi primi lavori siano uno start che va in questa direzione”.