- Pasqua, arrivano i primi turisti! Campeggi aperti per l’avvio della nuova stagione
- Salute della donna, ospedale di Chioggia: il 22 aprile visite gratuite per la prevenzione delle patologie oncologiche ginecologiche
- Dopo il Senato della Repubblica, anche la Regione ha ospitato la presentazione del libro “Home” di Agostini e Cremona
- Dipendenza da uso di alcol, un fenomeno in crescita tra le adolescenti del veneziano
- Gebis e Cisa Camping donano un defibrillatore alla Capitaneria di Porto di Chioggia
- Diseguaglianze di genere, sabato 3 maggio ospite a Chioggia Gino Cecchettin
- Ritorna “Piazziamoci un Libro”, ospiti Marta Marchi e Paolo Sartori
- Campanile di San Giacomo presto i lavori alla scalinata interna
- Martedì 15 aprile sospesa l’erogazione dell’acqua in alcune vie di Ca’Bianca
- Marino Masiero di Assonautica: “Settore nautico volano per il turismo, presenterò al governo un piano strategico”
Renzo Cremona ha presentato la Grammatica chioggiotta: “La nostra è una lingua a sè con tanta musicalità”

Organizzata dal Rotary Club di Chioggia, si è svolta, giovedì 16 febbraio 2023 presso il ristorante del “Granso Stanco” di Sottomarina Lido, una serata intitolata “Il mondo in un’isola” durante la quale è stato presentato, alla presenza dell’autore, prof. Renzo Cremona, il libro “Grammatica chioggiotta”.
Il presidente del Rotary, ing. Paolo Bertotto, ha introdotto la serata. Ha quindi preso la parola l’autore del libro che ha voluto iniziare il suo intervento, facendo leggere ed interpretare a Boscolo Santa e a Boscolo Plinio, cultori da sempre del dialetto “chioggiotto”, alcuni brani di autori “classici” (Quintiliano, autore latino del 1°sec D.C., Savene, poeta portoghese del 1200, Primo Levi e Berthold Brecht importanti autori del secolo scorso ed altri premi Nobel, contemporanei). La “sorpresa” è stata che questi brani di vari autori, che spaziano in un arco temporale di circa 2000 anni , sono stati recitati in dialetto chioggiotto, senza nulla perdere e mantenendo la loro “originalità” ed “universalità” grazie anche al traduttore ed alla capacità degli interpreti.
Con questa introduzione il prof. Cremona ha voluto dimostrare come una lingua considerata “povera”, quale potrebbe essere ritenuto un dialetto, è comunque in grado di trasmettere sensazioni e di stimolare animi come qualsiasi altra .
Durante la serata, l’autore ha svelato la sua passione e la sua dedizione per l’opera realizzata. Un intenso lavoro fatto di discussioni, incontri con amici, con vari “cultori del dialetto” ma soprattutto con un amico-editore, Sandro Salvagno, della casa editrice “il Leggio” più coinvolto di lui. È iniziata così un’attività di studi, ricerche, approfondimenti, coinvolgimenti di persone, soprattutto anziane, anche perché il dialetto è comunque una lingua, parlata, raramente scritta. Un’opera originale dal punto di vista della nostra cultura veneta, che ha richiesto anni di ricerca, (quasi otto), studio e analisi, più di 1300 pagine, con l’intento di rintracciare il maggior numero di manifestazioni espressive del nostro dialetto, con lo scopo di descriverne il funzionamento ed in alcuni casi l’evoluzione.
Il prof. Cremona ha sottolineato come il chioggiotto, sia diverso dagli altri dialetti veneti, per i termini, per la costruzione metrica e grammaticale, per la fonetica e la “ben nota” musicalità, elementi che ne fanno, all’interno del Veneto, una lingua propriamente a sé.
La serata è stata estremamente piacevole, soprattutto per il coinvolgimento e la passionalità dimostrata dal prof. Cremona, vero cultore della materia, ma non solo da lui: la dr.ssa in storia dell’arte Caterina Salvagno, della casa editrice “Il Leggio”, ha sottolineato l’importanza e l’impegno necessari alla realizzazione di un opera di questo tipo, in cui anche lei si è sentita pienamente coinvolta , avendone curato la bellissima parte iconografica.
“Pazzia, amore, mania”: senza questi ingredienti, a detta della dr.ssa Salvagno e del prof. Cremona, questa “Grammatica chioggiotta” non sarebbe forse mai nata.
In chiusura di serata l’ing. Paolo Bertotto nel ringraziare i relatori ha sottolineato come pazzia, amore e mania possono essere sicuramente ingredienti che stanno alla base di tale “opera”, ma che senza il “volano” della passione, della dedizione e dell’entusiasmo messo in campo da loro e dai loro collaboratori, difficilmente si sarebbe potuta realizzare.