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Gli studenti del classico incantano con la tragedia di Ecuba: ieri come oggi la guerra miete vittime innocenti

Nell’ambito della rassegna “Marzo donna”, presso l’Auditorium “S.Nicolò” di Chioggia, nella serata di mercoledì 22 marzo, è stata rappresentata la tragedia: “Ecuba, la voce delle vittime”, protagonisti gli studenti della classe terza dell’indirizzo classico del liceo “Veronese-Marconi” di Chioggia. Lo spettacolo era il risultato finale del PCTO (percorsi competenze trasversali e orientamento, ex Alternanza Scuola-Lavoro) ed è stato il frutto di un lungo ed intenso lavoro, iniziato nel mese di novembre, reso possibile grazie al contributo del Centro di Formazione Danza di Chioggia, alla passione e professionalità di Patrizia Aricò, tutor esterno, già insegnante presso l’Istituto, e del Comune di Chioggia.
L’opera è tratta dalle “Troiane” di Euripide: in scena è il dolore di donne sconfitte, cui la guerra ha tolto tutto, mariti, figli, libertà, ricchezza ed onori; resta la vita, certo, ma a sorte finiranno schiave degli Achei vincitori. Quale futuro le aspetta? Al centro c’è Ecuba, moglie di Priamo, che finirà schiava dello scellerato Odisseo, il principe degli inganni, che ha causato la svolta della guerra a favore degli Achei. E c’è il piccolo Astianatte, il figlio di Ettore, che deve morire per stroncare sul nascere qualunque disegno di rivalsa.
È evidente la condanna della guerra, le cui vittime innocenti sono proprio le donne e i bambini; ed è anche chiaro il nesso con l’attualità, resa tragicamente inquieta da una nuova guerra che miete ancora vittime innocenti. È questa la forza del mito greco: non storie accadute, ma storie che accadono, una narrazione sempre contemporanea ad ogni epoca.
Gli studenti sono stati bravissimi, anche perché molto hanno lavorato e faticato, evidenziando doti recitative in qualche caso non comuni, ricevendo le congratulazione del Dirigente Scolastico, prof.ssa Daniela Boscolo, presente in sala. Hanno avuto la possibilità di maturare e affinare competenze nel lavoro in gruppo e nello svolgimento di compiti in azione.
Il teatro greco ha ancora molto da dire e da dare al nostro mondo, con il suo bagaglio di storie che nascono dall’esperienza di vita concreta di uomini e donne, che non si sono lasciati vivere, ma hanno vissuto, mai cessando di esercitare la capacità del logos, intesa come abilità di penetrare i fatti sviscerandone il senso, cosa che ci rende propriamente umani.
Per questo è importante che il Liceo Classico continui a vivere, anche nella nostra città.