- Marco Tiozzo, dopo un anno alla Juventus arriva il primo contratto da professionista
- Sottomarina, nel 2025 il restauro di tre storici capitelli votivi
- Arriva a Chioggia Il Piccolo Principe, un burattino per l’inclusione sociale
- Tempo di Open Days, al liceo Veronese si inizia il 23 novembre
- Percorsi in preparazione al matrimonio cristiano, le date per Chioggia e Sottomarina
- “Berlinguer – La Grande Ambizione”: domenica al Don Bosco la proiezione con la presenza del regista Andrea Segre
- Un libro per conoscere i canti popolari chioggiotti
- I Balestrieri di Chioggia, orgoglio della città: un anno di successi in giro per l’Italia
- La comunità ringrazia Assoarma, Avis e Pro Loco: per otto mesi hanno vigilato le aperture di San Domenico
- Agroalimentare ed edilizia in provincia di Venezia, FAI CISL e FILCA CISL lanciano l’allarme: manca manodopera
La tela di Vittore Carpaccio, da San Domenico a Venezia per una mostra
La famosa tela “S.Paolo stigmatizzato” di Vittore Carpaccio (firmata “Victor Carpathius Venetus. Pinxit. M.D.XX.”)(=1520) custodita nella chiesa di San Domenico, farà parte di una grande mostra a Venezia dedicata all’artista. Verrà ospitata a Palazzo Ducale.
La tela è stata prelevata da Chioggia questa mattina dalla ditta specializzata Arterìa, con la supervisione della dr.ssa Giulia Altissimo della Soprintendenza, giungerà al Ducale domani mattina e sarà collocata nell’Appartamento dei dogi nel pomeriggio.
A darne notizia, con un ampio corredo fotografico delle operazioni di imballaggio dell’opera, è stato il settimanale diocesano Nuova Scintilla attraverso la propria pagina Facebook.
La mostra sul grande pittore veneziano resterà aperta dal 18/3 al 18/6, ricca di circa 45 tele e 25 disegni provenienti da tutto il mondo.
Fino al 17 marzo è possibile acquistare il biglietto della mostra in promozione attraverso il sito della Fondazione Musei Civici Veneziani.
PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra fantasticamente Venezia al volgere del XV secolo, quando la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura. Infatti Carpaccio, regista-scenografo, con la sua particolare propensione per il poetico e il fantastico, trasporta le storie sacre dei cicli narrativi realizzati per varie confraternite nella vita vera, all’interno di fantastici scenari arricchiti di infiniti dettagli e riferimenti contemporanei all’ambiente e alla società della sua straordinaria città. Così le sue opere, forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, ci restituiscono l’essenza stessa della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, al suo apogeo economico e culturale.