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Gli studenti del Classico protagonisti a teatro

Anche quest’anno l’Indirizzo Classico dell’Istituto “Veronese-Marconi” di Chioggia ha coinvolto alcuni studenti in un percorso formativo che aveva lo scopo di approfondire i valori della cultura classica, sempre contemporanei, evidenziando anche talenti nella recitazione di spiccata abilità. Il percorso è stato guidato dalla passione e dalla professionalità di Patrizia Aricò.
GLI STUDENTI DEL BIENNIO
Gli studenti del biennio dell’Indirizzo Classico del Liceo “Veronese” di Chioggia, nell’ambito del Progetto Teatro si sono cimentati con: “Poema dell’adolescenza”, ispirato alle “Metamorfosi “di Ovidio, rappresentato il 16 maggio presso l’Auditorium S.Nicolò di Chioggia.
Perché parlare di adolescenza, attraverso le parole di adolescenti di un altro tempo e luogo ma che condividono le stesse emozioni le stesse pulsioni di un comune adolescente di oggi? È stato un incontro coi classici; Le Metamorfosi di Ovidio entrano in risonanza particolare con la nostra epoca, preoccupata dal mito di un cambiamento continuo. Il poema ovidiano, a cui si ispira liberamente lo spettacolo, è centrato sui racconti sulle metamorfosi relative alle trasformazioni degli dei o degli eroi in acqua, piante, rocce. L’esperienza ha preso origine da quattro temi centrali dell’esposizione: il mito di Narciso, l’amore oltre la morte tra Filemone e Bauci , la bellezza di Aretusa, amore e gelosia in Leucotoe e Clizia. I temi ovidiani sono stati indagati attraverso vari linguaggi: gli studenti hanno tratto dal testo ovidiano, nella versione contemporanea di Sermonti, le vicende – predisposte nel Laboratorio teatrale del Classico – che sono divenute oggetto di drammatizzazione nel momento comune di restituzione, con l’accompagnamento musicale e danzato che ha visto coinvolti gli stessi studenti.
GLI STUDENTI DEL TRIENNIO
Il triennio si è cimentato con “Processo a Dioniso”, tragedia rappresentata il 17 maggio presso l’auditorium S.Nicolò di Chioggia.
A Tebe, è proibito: il nuovo re Penteo nega la natura divina del figlio di Semele, istigandone l’ira profonda: «Tebe, qui, ha il dovere di capire – anche controvoglia – che cos’è il restare fuori dai miei cerimoniali». Invasate dal dio, le donne tebane abbandonano le loro case per rifugiarsi sul monte Citerone, dove compiono azioni miracolose: sono in grado di far sgorgare vino, latte e miele dalla roccia e di squartare bovini a mani nude, dimostrando forza sovrumana. In opposizione alla follia delle donne tebane, baccanti impazzite, emerge la sacrale festosità delle ’, fedeli al dio e ai ritmi della natura. Comincia così l’ultimo dramma euripideo, rappresentato postumo, in cui la forza del divino si manifesta in un culto capace di cose straordinarie. Processo a Dioniso è una riscrittura del dramma euripideo, la scena si apre con il comunicato della morte di Penteo da lì si apre uno scenario insolito il processo ad un indagato di dubbia identità, un abile avvocato in difesa di Penteo, la vittima, si alternano a momenti di ricostruzione dei fatti accaduti, ma come si cita nel finale, “siamo d’accordo con Dioniso? c’è veramente bisogno di un Penteo.[…] La tragedia non si lascia dietro morali perché le consuma”.
Numeroso il pubblico convenuto, tra cui l’Assessore all’Istruzione Sandro Marangon.
La Dirigente Scolastica, Daniela Boscolo, ha elogiato il lavoro, augurandosi lunga vita per il Liceo Classico a Chioggia.