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Dipendenza da uso di alcol, un fenomeno in crescita tra le adolescenti del veneziano

L’alcol seduce sempre più donne, sempre più piccole. Le adolescenti veneziane stanno raggiungendo i coetanei maschi con questo disturbo, e li superano nel consumo a rischio. Il Serd dell’azienda sanitaria veneziana nell’ultimo anno ha preso in carico 250 donne con Disturbo da uso di alcol, che si aggiungono ai 692 uomini: l’aumento femminile rispetto agli anni precedenti è lento e progressivo, ma è ancora più evidente il calare d’età delle donne che nel nostro territorio abusano di alcolici: in quattro anni si è passati da un 12,6% a un 25% di nuovi casi di ragazze ventenni e trentenni che afferiscono al Serd dell’Ulss 3 a causa di questo disturbo. E i nuovi accessi delle minorenni tra i 15 e i 17 anni, per la stessa problematica, stanno raggiungendo quelli dei coetanei maschi.
Secondo i dati italiani che confermano la tendenza locale, nel semplice consumo di alcol a rischio tra gli adolescenti avviene addirittura il sorpasso delle ragazze rispetto ai ragazzi. Inoltre nei quattro anni trascorsi il totale dei nuovi casi di donne in carico al Serd dell’Ulss 3 con dipendenza da alcol o da altre sostanze è salito da 454 a 491. In più, anche le ragazze in trattamento al Serd dell’Ulss 3 per Disturbo da uso di alcol in associazione a sostanze (cannabis, eroina, cocaina e altro) nell’ultimo anno hanno raggiunto i ragazzi affetti dalla stessa dipendenza. Maschi e femmine in carico con questo disturbo, in totale nell’anno trascorso, sono stati 225.
L’alcol nelle donne è diventato allora il protagonista dell’Alcohol prevention day organizzato dalla Rete alcologica territoriale nella giornata di ieri, in villa Leoni a Mira: occasione di sensibilizzazione e formazione sul fenomeno del consumo di bevande alcoliche e sulle problematiche ad esso correlate. L’edizione 2025 si è concentrata sulle donne incinta con disturbo da uso di alcol: “La scelta della tematica è dettata dall’evidenza che lo Spettro dei disturbi feto alcolici (Fasd) è oggi la più grave disabilità permanente totalmente evitabile attraverso l’astensione completa dal consumo di alcol in gravidanza – spiega Laura Suardi, responsabile del Serd di Mirano e Dolo -. È stato stimato che circa il 10% delle donne a livello mondiale assume alcol in gravidanza. L’astensione è un determinante di salute, al quale si pone attenzione da molto meno tempo rispetto ad altri stili di vita, in particolare il fumo di tabacco in gravidanza. L’uso di alcol durante la gravidanza e la conseguente esposizione fetale può causare danni di diverse tipologie quali malformazioni d’organo e in particolare danni cerebrali che determinano disordini dello sviluppo neurologico e ritardo nella crescita”.
“Date queste evidenze il Dipartimento per le dipendenze e tutta la Rete alcologica territoriale ritiene prioritario aumentare la conoscenza dei rischi conseguenti all’uso di alcol nella fase preconcezionale, prenatale, perinatale e durante l’allattamento, con particolare attenzione ai primi mille giorni di vita – dice il direttore del Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 3 Alessandro Pani -.
L’evento di ieri ‘Gravidanza e primi 1000 giorni: e l’alcol?’, con il contributo del progetto ‘1000 giorni di noi’, della cooperativa Olivotti, e di l’Ats Ven_13, ha raccolto i contributi di Patrizia Riscica, tra i massimi esperti nazionali in questo settore e presidente del Comitato scientifico dell’Associazione italiana disordini da esposizione fetale ad alcol e droghe, dei professionisti dei servizi dell’Ulss 3 dedicati a Infanzia adolescenza e famiglia (Iaf), dei consultori familiari, del privato sociale, del Dipartimento di prevenzione, del Laboratorio mitosi e del Dipartimento materno infantile.